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PENALE/ Sentenza Cassazione su beni confiscati e responsabilità delle banche.

PENALE/  Sentenza Cassazione su beni confiscati e responsabilità delle banche.
PENALE / Beni confiscati per mafia e responsabilità delle banche.

Il funzionario di banca colluso non pregiudica l’ipoteca dell’istituto sui beni confiscati a un sorvegliato speciale mafioso.

Nel corso di una indagine penale era emerso che una organizzazione mafiosa aveva potuto contare su alcuni funzionari interni agli istituti che avevano omesso una serie di informazioni e falsificate altre destinate agli organi competenti alla erogazione dei mutui.

I funzionari erano stati condannati per truffa e appropriazione indebita e il Tribunale aveva applicato la confisca prevista dalla legge 575 del 1965 al sorvegliato speciale.

Le banche avevano presentato ricorso avverso i provvedimenti ablativi dei giudici di merito.

La prima sezione della Cassazione con sentenza n. 34039 del 2014  pubblicata  il giorno 31 luglio 2014 è intervenuta sul delicato tema dei diritti reali degli istituti di credito innestati sugli immobili finiti nel mirino della magistratura antimafia.

La Corte, ribaltando il giudicato dei magistrati di merito che avevano ritenuto  di cancellare le ipoteche di tre grandi gruppi bancari, ha ritenuto e banche estranee oggettivamente ai reati posti in essere dal sorvegliato speciale e addirittura vittime dei reati posti in essere da funzionari infedeli " tanto da rischiare di non recuperare la soma  erogata anche per il valore esiguo di cantieri spacciati falsamente per grandi operazioni immobiliari”.

Ritenendo la buona fede della banche, la ipoteca dalle stesse apposta sui beni confiscati non può essere cancellata.

A cura della redazione di www.modernlaw.it ( studio associato Castellaneta-D’Argento Milano). 
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