PENALE/ Ordine di esecuzione sospeso per pene fino a 4 anni

Con sentenza n. 41 depositata il 2.3.2018 la Corte Costituzionale ha eliminato l’equivoco relativo alla sospensione dell’ordine di esecuzione per le pene detentiva  superiori a 3 anni ed inferiori a 4.

                                                                                               

Come è noto l’art. 656 quinto comma del codice di procedura penale prevedeva la sospensione dell’ordine di esecuzione nei confronti di condannati a pena detentiva "non superiore a tre anni di reclusione”.

In tali casi l’Ufficio del Pubblico Ministero invia ordine di esecuzione e contestuale sospensione dello stesso concedendo al condannato il termine di giorni 30 al fine di presentare istanze per la concessione di pene alternative.

Prima dell’intervento della Consulta era possibile concedere l’affidamento allargato e quindi una misura alternativa alla detenzione per condanne fino a 4 anni di reclusione ( in forza dell’art. 47 comma 3 bis O.P. o dell’art. 47 ter comma 1 O.P.) ma, per assurdo, non era possibile sospendere l’esecuzione delle condanne da 3 anni ed 1 giorno a 4 anni di reclusione.

Una discrasia lampante che ha richiesto, per la sua eliminazione, dell’intervento del Giudice delle leggi che ha stabilito il principio secondo il quale "va equiparato il termine per la sospensione dell’ordine di esecuzione alla detenzione a quello previsto per la concessione della misura alternativa”.

Infatti l’esecuzione dell’ordine di  carcerazione avvenuta senza aver dato al condannato il tempo di chiedere l’affidamento in prova e comunque senza attendere una decisone al riguardo, renderebbe impossibile la concessione della misura alternativa prima dell’ingresso in carcere.