STUDIO LEGALE ASSOCIATO - MILANO

Diritto di famiglia. La "mediazione familiare".

Diritto di famiglia. La
Diritto di famiglia / La mediazione familiare

A settembre dello scorso anno l’Organismo Unitario dell’Avvocatura ha reso pubbliche le risultanze di un sondaggio volto a verificare lo stato di gradimento, tra gli avvocati, dello strumento della "mediazione familiare” affidato a figure professionali specializzate diverse dall’avvocato.

Cos’è la mediazione familiare.
Per mediazione familiare deve intendersi "un processo collaborativo” in cui le coppie il cui rapporto sta finendo o è finito, sono assistite da un soggetto terzo imparziale (mediatore non avvocato di nessuna delle parti) per comunicare una con l’altra e trovare una soluzione accettabile per entrambi, dei problemi in questione che riguardano la gestione del rapporto in crisi e la gestione dei figli.

Il sondaggio 
Gli esiti del sondaggio rilevano che una parte di avvocati intervistati ritengono non utile o sconsigliano l’uso della mediazione familiare ai propri  assistiti : tra questi alcuni non conoscono affatto il servizio (sic!), altri lo ritengono una aggiunta inutile (anche in termini di costi), altri, pochi per la verità, lo hanno utilizzato ma hanno avuto una esperienza negativa.

Molti avvocati già ricorrono alla mediazione familiare

Interessanti, invece, i dati circa l’obbligo di informare le parti circa la possibilità di esperire la mediazione familiare ai clienti che ricorrono alla negoziazione  assistita.

Quasi il  75% degli intervistati lo ritiene una "opportunità”, il 13% una "mera formalità”, il 12% un "intralcio al lavoro”.

Sicchè pare che, pure tra le consuete difficoltà e diffidenze iniziali verso un "strumento nuovo” la mediazione familiare si stia facendo largo.

Coloro che la hanno utilizzata ne indicano i pregi :

a)Riduce la conflittualità e favorisce il dialogo per una genitorialità condivisa  e responsabile;
b) consente di "avvicinare le parti e di conciliare e quindi di evitare il ricorso  "giudiziale” che allunga i tempi di risoluzione del conflitto;
c)  il mediatore familiare ha preparazione e competenze specifiche che non hanno gli avvocati che si approcciano alla negoziazione assistita.

Avvocato e mediatore hanno ruoli diversi
Preme sottolinea proprio  quest’ultimo aspetto.
L’avvocato non è un mediatore, è un tecnico del diritto e sopratutto "è parte” cioè cura il rispetto  dei diritti e degli interessi del suo assistito e deve farlo nel migliore dei modi.

Il mediatore, invece,  è un soggetto terzo che ha come obiettivo l’interesse superiore della coppia ed ei figli della stessa e, avvalendosi delle  professionalità acquisite, dovrà intraprendere un percorso condiviso per la gestione della crisi coniugale e familiare.

Al termine di questo percorso deciderà se la coppia è "mediabile " oppure "non mediabile”.

Nel primo caso sembra ovvio che gli avvocati potranno beneficiare dell’accordo raggiunto e stilare con maggiore consapevolezza un ricorso per separazione consensuale evitando le spesso defatiganti e dispendiose, in termini di tempo professionale, liti "acchiappacapelli” in studio.

Anche il diritto di famiglia, in definitiva, sembra aprirsi a sinergie capaci di stemperare i conflitti e gli avvocati più attenti e consapevoli del loro ruolo  non possono rimanere inermi e inerti di fronte alla novità dello strumento.


A cura della redazione di www.modernlaw.it  (studio legale associato Castellaneta, D’Argento & partners. MILANO.