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La Corte di Cassazione apre una nuova fattispecie di danno morale: quella che deriva dal suicidio di una persona causato anche dalla morte di un congiunto in un incidente stradale.

La sentenza depositata ieri 24 gennaio 2014 n. 1361 dalla terza sezione Civile allarga inesorabilmente le maglie del danno morale da diversi anni oggetto di dibattito giurisprudenziale.

La pronuncia evidentemente sfavorevole per le Assicurazioni arriva nello stesso giorno in cui la Corte UE conferma la legittimità di quelle restrizioni che la normativa nazionale ha già dettato sia pure su una fattispecie diversa come quella delle lesioni lievi derivanti da incidenti stradali.

E' evidente che un danno del genere è talmente grave da non rientrare in alcun parametro prestabilito (per es. dalle Tabelle del Tribunale di Milano, in uso in gran parte d'Italia), per cui può essere valutato dal giudice esclusivamente in via equitativa.

La detta pronuncia contrasta con la sentenza n. 26972/2008 delle Sezioni Unite, che aveva riunito le voci di danno in un "unicum" e che, comunque, era già stata travolta di recente dalla sentenza n. 22585/2013 della stessa Terza Sezione, sul danno esistenziale.