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PROCESSO PENALE. E... se il testimone è ubriaco o drogato?

PROCESSO PENALE.    E... se il testimone è ubriaco o drogato?

.PENALE / TESTIMONIANZA La attendibilità del teste psichicamente inferiore.

 La Cassazione ha sottolineato più volte la necessità di sottoporre ad opportuna verifica quanto riferito da un testimone di cui sia accertata la inferiorità psichica

.Ogni testimone, per la verità, deve essere attentamente analizzato  al fine di verificare non solo se ha riferito  circostanze cui ha realmente assistito,  ma anche per compiere un monitoraggio circa la sua "attendibilità” e cioè verificare se quanto ha riferito non sia frutto di rancori o di amicizia verso una delle parti del processo o non sia provento di minacce subite.

 Ancor di più nella ipotesi di un teste che abbia una particolare condizione fisica o psichica, anche transeunte, dovuta ad esempio all’abuso di sostanze stupefacenti.

   Importante, sul punto, una sentenza della Corte di Cassazione sezione III penale del novembre 2011 che ha tracciato un solco importante in questa materia così delicata

Esaminando il caso relativo ad una violenza sessuale commessa mediante abuso  delle condizioni di inferiorità psichica della vittima prima dei presunti abusi volontariamente abbandonatasi, assieme agli imputati, al consumo smodato di sostanze alcoliche e di stupefacenti, la Corte annullò con rinvio la sentenza di secondo grado che aveva condannato gli imputati e che si basava quasi esclusivamente sulle dichiarazioni della vittima.

 La Corte ha cassato la sentenza sotto il profilo della illogicità della motivazione con riguardo proprio alla attendibilità del testimone persona offesa, sancendo il seguente principio di diritto : " qualora la vittima di violenza sessuale versava, al momento del fatto, in una condizione psichica e percettiva alterata, occorre sottoporre la testimonianza della persona offesa ad un rigoroso vaglio di credibilità soggettiva ed oggettiva, che include la valutazione anche delle circostanze allegate dalla difesa, allo scopo di escludere che le dichiarazioni rese dalla vittima medesima possano essere il frutto di tale condizione psichica e percettiva distorta, come tale idonea ad alterare l’aderenza al reale del suo narrato”.

 In definitiva quanto racconta un testimone deve essere sempre essere vagliato con cura, quando  poi si è di fronte ad un teste che abbia volontariamente abusato di sostanze alcoliche o stupefacenti la attenzione deve essere massima e la sua deposizione va esaminata anche alla luce delle condizioni fisiche e psichiche  del momento.

 A cura della redazione di www.modernlaw.it