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PENALE TRIBUTARIO. Cosa prevede(va?) la delega fiscale in approvazione.

PENALE TRIBUTARIO. Cosa prevede(va?) la delega fiscale in approvazione.
PENALE Tributario : Cosa prevede(va?)  la delega fiscale (legge 23/2014) .

Fino a qualche ora fa sembra cosa fatta : le nuove norme in materia di abuso del diritto e reati tributari sembravano veleggiare verso una rapida approvazione, invece da stamattina è scoppiata la grana della  soglia del 3% ( prevista dall’art. 19 bis  del D.Legislativo n. 74/2000)  che favorirebbe, a detta di alcuni,  l’ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi.

Ora tutto sembra complicarsi, anche se autorevoli commentatori ( cfr Donatella Stasio sul sito www.ilsole24ore)  hanno dichiarato, giustamente, che la norma in approvazione non influisce sulla candidabilità di Berlusconi, giacchè l’affidamento in prova positivo estingue il reato e consentirà all’ex cavaliere di candidarsi..

Ma vediamo cosa prevedeva la legge delega  23 /2014 in materia fiscale.

Abuso del diritto 
Norma che intende  punire le grandi operazioni di elusione fiscale, e sarebbe applicabile nei casi di frode alla amministrazione finanziaria qualora manchi una ragione economica delle operazioni, ed il contribuente ottenga un vantaggio fiscale illecito.

Omessi versamenti IVA 
Il reato di omesso versamento IVA non viene depenalizzato. Il provvedimento all’esame del governo dovrebbe triplicare l’attuale soglia ( da 50mila a 150mila €) per la perseguibilità penale.

Reato di omesso versamento ritenute
Non viene toccato il reato di omesso versamento ritenute ( soglia 50mila €)
Le imprese che non presenteranno il 770 rischieranno al reclusione da uno a tre anni se le ritenute non versate supereranno i 50mila euro.

Dichiarazione infedele
La soglia di evasione da cui scatterà la dichiarazione infedele dovrebbe salire da 50mila a 150mila euro.

Introduzione art. 19 bis D.Legislativo n. 74/2000
La norma dovrebbe prevedere la esclusione della punibilità quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al tre per cento del reddito imponibile dichiarato o l’importo dell’IVA evasa non è superiore al tre per cento dell’imposta sul valore aggiunto dichiarata”.
Gli sviluppi delle ultime ore fanno ritenere che ci saranno ennesimi aggiustamenti, ripensamenti e rinvii dovuti non a ragioni giuridiche bensì a intenti di chiara natura politica ed elettorale.

A cura della redazione di www.modernlaw.it ( studio associato Castellaneta-D’Argento Milano). 
La pagina dello studio è visibile su  www.virgilio.it/aziende/avvocati/Milano .