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PENALE Reati Tributari. Intervento della Sezioni Unite sulla confisca dei beni della società per reati dell'amministratore

PENALE Reati Tributari. Intervento della Sezioni Unite sulla confisca dei beni della società per reati dell'amministratore

PENALE/ Reati tributari. Interviene la Cassazione a Sezioni Unite per limitare la confisca.                             

     

Sull’argomento di cui alla news n. 9 pubblicata su questo sito il 26 gennaio scorso, la Cassazione, a Sezioni Unite, è intervenuta chiarendo i limiti e le possibilità della confisca dei beni della società per reati commessi dall’amministratore.

 

La  confisca, come è noto,   disciplinata quale sanzione amministrativa dagli artt 9 e 19 D. Legge n. 231/2001 attiene al "prezzo” o al "profitto” del reato ai sensi dell’art. 19 comma 1 D.L. 231.

 

Il secondo comma del medesimo articolo prevede la possibilità del sequestro e della confisca dei beni immobili appartenenti alla società qualora non siano aggredibili il prezzo o il profitto.

 

 Tuttavia di recente la Corte di Cassazione ( sez. III n. 1256 del 19/01/2013) aveva stabilito che non è possibile disporre il sequestro su beni immobili della persona giuridica ove si proceda per violazioni finanziarie commesse dal legale rappresentante della società.

 

Tale indirizzo confliggeva con quello emergente da altre sentenze  della Corte  che ritenevano possibile il sequestro dei beni sociali anche quando era dimostrato che la società nn era uno "schermo” per gli affari illeciti dell’amministratore.

 

La questione è stata quindi rimessa alle Sezioni Unite  che ieri hanno diramato una "nota provvisoria” in attesa delle motivazioni.

 

L’orientamento più favorevole all’impresa era quello secondo cui  non è possibile aggredire il patrimonio della persona giuridica in quanto : " gli artt. 24 e seguenti del D. L. 231 non prevedono i reati fiscali tra le fattispecie in grado di giustificare l’adozione del provvedimento, con esclusione dell’ipotesi in cui la struttura aziendale costituisca un apparato fittizio utilizzato dal reo per commettere gli illeciti”.

 

Le Sezioni Unite quindi, atteso che nella lista dei delitti di cui al decreto 231/2001 non figurano i reati fiscali, ha chiarito che la misura cautelare è possibile solo quando i beni sono collegati direttamente all’illecito..

 

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A cura della redazione di www.modernlaw.it