PENALE/Nuova disciplina stupefacenti e custodia cautelare

L’incostituzionalità della Fini- Giovanardi sotto il profilo della equiparazione tra droghe pesanti  e droghe leggere ( sentenza n. 32/2014 della Corte Costituzionale)  non incide sulla rideterminazione della custodia cautelare  per i quali la fase della custodia cautelare è già chiusa  .

Lo hanno stabilito le Sezioni Unite penali della Cassazione con sentenza n. 44895/2014 depositata il 28.10.2014 e decidendo un procedimento  penale rimessogli dalla IV sezione penale.

Il Caso : Un uomo era finito in carcere a giugno 2013 per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marjuiana.

Gip e Tribunale del riesame avevano rigettato la richiesta di revoca  della misura cautelare anche dopo che la Consulta aveva di fatto ridimensionato il trattamento sanzionatorio per il possesso delle droghe leggere ( tra le quali rientra la marijuana) .

Il difensore era ricorso al Supremo collegio asserendo che la custodia cautelare si era protratta per ben  8 mesi  a fronte di un termine massimo ( in forza della applicabilità delle nuove norme per effetto della pronuncia di illegittimità costituzionale) di 3 mesi.

La quarta sezione  penale aveva rilevato un precedente simile in materia di pre- sofferto all’estero che aveva provocato, anni prima, la riapertura dei termini in maniera più favorevole all’imputato.

Le SSUU, tuttavia, hanno respinto il ricorso asserendo che, nel caso di specie, la legittimità del provvedimento di applicazione della misura dal omento della sua adozione fino a quello della sua cessazione  era ed è rimasta tale.

Pertanto hanno concluso ritenendo  di non poter applicare un parametro di calcolo nuovo” ad una fase procedimentale già chiusa.