STUDIO LEGALE ASSOCIATO - MILANO

PENALE / La "Messa alla prova" all'esame delle Sezioni Unite

PENALE / La
PENALE / Messa in prova per i processi in corso la questione rimessa  alle sezioni unite della Cassazione 

La legge n. 67 del 2014 entrata in vigore il 17 maggio scorso, ha introdotto nel nostro ordinamento la "messa alla prova” come causa di estinzione del reato e come possibilità di definizione alternativa del procedimento penale.

L’obiettivo di tale normativa  è quello di offrire un progetto di reinserimento ai soggetti che vengono incolpati e processati  per reati di minore allarme sociale.

Il problema che si è posto all’interprete, sin dai primi giorni dopo l’entrata in vigore della legge n. 67, è stato quello della applicazione della norma anche ai processi già pendenti per fatti pregressi.

La IV sezione della Corte di Cassazione, con ordinanza n. 30599 dell’11.7.2014 ha rimesso la questione alle Sezioni Unite,  rilevando che l’istituto presenta profili di carattere sostanziale e di carattere processuale,  e che la prevalenza dell’aspetto sostanziale deporrebbe per l’applicazione della normativa anche a fatti precedenti la sua entrata in vigore.

In tal senso militerebbe anche l’argomento relativo  alla applicazione del principio dell’applicazione all’imputato della legge  più favorevole.

Tuttavia, dal punto di vista processuale, occorre stabilire se la legge più favorevole, in questo caso, non abbia subito deroghe o limitazioni, ed  comunque la rimessione della questione alle SSUU si rivela, a parere della ordinanza citata, "opportuna” per scongiurare interpretazioni contrastanti.

Sicchè,  occorrerà attendere qualche mese per stabilire se la "soluzione più garantista” (quella dell’applicabilità a tutti i processi in corso), possa essere concretamente attuata  nelle  aule giudiziarie.

A cura della redazione di www.modernlaw.it ( studio associato Castellaneta-D’Argento Milano)