PENALE/ Fallimento: presupposti per l'apertura del fascicolo penale

Sempre più attuale il problema delle aziende in crisi che  rischiano la dichiarazione di fallimento e le conseguenze penali del fallimento ( reati di bancarotta).

Perché un imprenditore sia astrattamente punibile deve esservi dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale.

Primo presupposto è quello secondo il quale l’azienda deve essere "fallibile” , ossia deve poter essere assoggettata alla procedura concorsuale di fallimento.

Secondo il decreto legislativo n. 169/2007 ( c.d. decreto correttivo)  sono soggetti alle disposizioni del fallimento e del concordato preventivo gli imprenditori, in stato di insolvenza, che esercitano una attività commerciale, esclusi gli enti pubblici.

Sono anche esclusi dal fallimento :

a) Imprenditori che abbiano avuto, nei tre esercizi precedenti la dichiarazione di fallimento, un attivo patrimoniale non superiore ad  € 300.000,00;

b) Imprenditori che nei tre esercizi precedenti alla data  del deposito della istanza di fallimento,  abbiano avuto ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad  € 200,00;

c) Imprenditori che abbiano un ammontare  di debiti anche non scaduti non superiore ad €500.000,00

Il decreto correttivo ha poi stabilito che l’onere della prova dei requisiti della fallibilità spetta debitore.

In caso di fallimento l’imprenditore  rischia di essere indagato per bancarotta o gli altri   reati fallimentari previsti dagli articoli da 216 a 236 del RD 16 marzo 1942 n. 267.

Il reato più grave è quello di bancarotta.

In linea generale la bancarotta può essere propria  o impropria .

Soggetto attivo della bancarotta propria  è l’imprenditore individuale dichiarato fallito.

Soggetto attivo della bancarotta impropria  sono gli amministratori, i direttori generali, i sindaci e i liquidatori di società dichiarate fallite.

A seguito della relazione del curatore fallimentare,  che viene inviata al PM, questi può decidere di aprire un fascicolo penale per accertamenti.

A cura della redazione di www.modernlaw.it ( studio associato Castellaneta-D’Argento Milano). 

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