STUDIO LEGALE ASSOCIATO - MILANO

CIVILE/LAVORO INGIUSTIFICATO IL LICENZIAMENTO DEL DIRIGENTE QUANDO E'SORRETTO DA MOTIVO PRETESTUOSO

CIVILE/LAVORO INGIUSTIFICATO IL LICENZIAMENTO DEL DIRIGENTE QUANDO E'SORRETTO DA MOTIVO PRETESTUOSO
Il licenziamento del dirigente e' ingiustificato soltanto se non e' sorretto  da alcun motivo, ed è' pertanto arbitrario, ovvero è' sorretto  da un motivo non corrispondente  alla realtà', o ancora quando l'unica reale ragione del medesimo e' l'intento  di liberarsi del dirigente, utilizzando un pretesto.
Nell'accertare la giustificatezza del licenziamento, il Giudice non può' ingerirsi nella valutazione circa la congruità' e opportunità' delle scelte organizzative e di bilancio dell'azienda, dovendosi limitare a verificare l'effettiva sussistenza dei motivi addotti e l'esistenza di un idoneo nesso di causalità' tra la riorganizzazione aziendale e la soppressione del posto di lavoro.
Alla luce di tali principi, il calo di fatturato e di utile e'un valido motivo di licenziamento, purche'effettivamente sussistente, a prescindere dal fatto che esso possa essere considerato fisiologico in un contesto generalizzato di crisi economicofinanziari.
Al tempo stesso, l'ingiustificatezza non puo'desumersi dal fatto che l'azienda ha effettuato altre assunzioni, nei mesi precedenti al licenziamento, allorché' esse si riferiscano a posizioni lavorative diverse da quella dirigenziale soppressa e/o riguardino ruoli vacanti in altre aree aziendali.

Lo ha stabilito il Tribunale di Milano, sentenza 19 marzo-18 giugno 2014, con la quale si afferma che il preteso motivo discriminatorio, unico e determinato, deve essere dimostrato dal dirigente in modo rigoroso.